Un'importanza centrale nel quadro della normativa prevista dal piano di azione europeo riveste la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), contenuta nel Regolamento (UE) 2088 del novembre 2019, che disciplina l'informativa sulla sostenibilità, a protezione degli investitori finali. La normativa vincola, in parte già da marzo 2021, sia i partecipanti ai mercati (coloro che producono prodotti finanziari rilevanti per SFDR), sia chi eroga consulenza finanziaria (quindi anche banche ed assicurazioni) ad un peculiare regime di trasparenza standard per consentire anche la confrontabilità tra prodotti ed operatori. In forza di questa normativa, il produttore o il distributore di prodotti finanziari, deve indicare in che modo i rischi di sostenibilità vengono integrati nei processi di investimento o nell'erogare consulenza, finanziaria o assicurativa.
La Banca conduce le proprie valutazioni in tema di sostenibilità degli investimenti avvalendosi principalmente del «rating di sostenibilità» o «rating ESG»: una misura sintetica della sostenibilità dell'investimento finanziario, valutato in relazione ai tre «pilastri»:
- Ambientale: riferito alle tematiche connesse ai cambiamenti climatici, alle risorse naturali, all'inquinamento e agli sprechi;
- Sociale: riferito alle tematiche connesse alla capacità di garantire alla comunità di riferimento, equamente e senza discriminazioni, condizioni di benessere fondate su principi condivisi (salute, istruzione, democrazia, giustizia);
- Governance: riferito alle tematiche connesse al governo aziendale e ai comportamenti aziendali, promuovendo una gestione e una organizzazione aziendale fondata su determinati principi etici (benessere e sicurezza dei lavoratori, parità di genere, gestione prudente dei rischi d'impresa).
La Banca ha integrato la valutazione dei rischi di sostenibilità nei propri processi interni correlati alla prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti, avvalendosi del giudizio di un provider esterno specializzato nell'analisi di tali tematiche secondo una scala di valori da AAA (rating più elevato) a CCC (rating più basso). Ad un basso rating di sostenibilità corrisponde un elevato rischio di sostenibilità con potenziali impatti significativi sul valore dell'investimento.
Nell'ambito del servizio di Consulenza la politica di integrazione dei rischi di sostenibilità si focalizza sull'assunzione di criteri minimali degli strumenti finanziari oggetto di consulenza, che prevedono l'esclusione di quei prodotti e titoli caratterizzati da rating di sostenibilità più basso. La Banca esclude dal perimetro della consulenza anche gli strumenti finanziari emessi da emittenti con gravi controversie (c.d. "red flag"), per i quali non è stato dimostrato che gli emittenti abbiano introdotto o pianificato miglioramenti: quegli emittenti cioè, le cui operazioni e/o prodotti potrebbero presumibilmente avere un impatto negativo a livello ambientale, sociale e/o di governance.
PRINCIPALI EFFETTI NEGATIVI SUI FATTORI DI SOSTENIBILITÀ
Per maggiori approfondimenti riportiamo la Dichiarazione sui principali effetti negativi della consulenza in materia di investimenti sui fattori di sostenibilità (data di pubblicazione: 01/02/2024 - Versione n. 3).